Archive for febbraio 2010

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NON VEDO, NON SENTO…

28 febbraio 2010

In settimana Daniele Gastaldello, difensore della Sampdoria,  ha scritto alla Corte di giustizia federale questa lettera:

Il sottoscritto Daniele Gastaldello, in merito ai fatti della partita Inter-Sampdoria del 25 febbraio 2010, dichiara di non aver mai avuto nessuno scontro in campo con Esteban Cambiasso, né tantomeno che Cambiasso abbia cercato di colpirmi con un pugno nel tunnel che porta agli spogliatoi.

Come ben sapete, a Cambiasso è stata confermata la squalifica per due giornate per: «per avere, nell’intervallo, nel sottopassaggio
che adduce agli spogliatoi, tentato di colpire con un pugno un calciatore della squadra avversaria; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale
». Qualcosa non torna. Ti amo campionato!

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UOMINI

27 febbraio 2010

Bridge l’aveva promesso :niente stratta di mano con JT: detto, fatto. Poi il City del Mancio ha affondato 4-2 il Chelsea di Carletto. La piccola rivincita di Wayne.

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ITALIA: ECCO LA MAGLIA DEI MONDIALI

26 febbraio 2010

Nel giorno della presentazione delle maglie Nike per il Mondiale sudafricano, ecco la maglia che dovrebbe indossare l’Italia. È un’anticipazione del sito www.passionemaglie.it. Sono abbastanza sconvolto. Anche quest’altro blog conferma. Colletto a cinque punte, nella trama della maglia il disegno stilizzato di un busto umano. I pantaloncini sono molto originali, quasi da boxeur. Molto bella la seconda maglia, con il colletto. La maglia del portiere sembra piuttosto trash.

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GESTI SIMPATICI

26 febbraio 2010

Con colpevole ritardo, ecco i gesti che fanno bene al calcio e non alimentano la violenza.E che naturalmente non vengono sanzionati. Ti amo campionato!

Nelle foto: due simpatici gesti che Klaas Jan Huntelaar ha rivolto mercoledì ai tifosi della Fiorentina. Qui a fianco il calciatore olandese ha appena finito di mangiare i Fonzies e naturalmente si lecca le dita, per non godere a metà. In quella sotto, invece, sembra mostrare a gesti le dimensioni delle proprie virtù. In realtà, come poi spiegherà, voleva solo mostrare contentezza per essersi tolto dal sedere un coso lungo così. Un gesto liberatorio.

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MAGIA DI MATI?

26 febbraio 2010

GUARDA QUI IL GOL DI MATIAS FERNDANDEZ


Sei lì su Facebook e ti arriva un messaggio. Dici: speriamo sia una bella ragazza. Impossibile. Leggi, e vedi che è il Giaca: «Lucio! Guarda il gol di Matias Fernandez dello Sporting! Non ci credo, non ho mai visto fare un numero così!!!». Lo cerco, lo guardo una volta, due, tre. Arrivo al master stamattina, lo faccio vedere agli altri. «Gli è venuto per caso». «Voleva fare un tacco dietro». «Guarda la testa, non voleva farlo». «Ha fatto un numero incredibile». (La partita, per inciso, è Sporting-Everton 3-0 di Europa League).  Ora, spero che qualcuno chieda a Matias Fernandez se l’ha fatto davvero di proposito. Quel numero, di tacco, è davvero strabiliante. Il baby fenomeno cresciuto nel Colo Colo e che non ha sfondato al Villareal di sicuro è in grado di fare un numero del genere di proposito. Vedere per credere.

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INTER-CHELSEA IL GIORNO DOPO

25 febbraio 2010

Ha vinto l’Inter. Ha vinto prendendo un gol stupido, ma ha anche vinto tirando realmente in porta due volte. Però ha segnato subito, ha tenuto il campo nonostante il possesso di palla Blues. Non ha dato la solita sensazione di impotenza, anzi. Le ripartenze erano rabbiose e pericolose. Mancano due rigori al Chelsea, ma per una volta la fortuna europea non ha girato le spalle. Solo due anni fa, a Liverpool, Mancini si ritrovò a dover giocare in 10 per un’ora dopo l’epulsione di Materazzi, dopo due gialli inesistenti. Il migliore tra i 22 in campo è stato Lucio, mentre il peggiore credo sia stato Thiago Motta.

  1. Julio Cesar ha sbagliato: il gol è colpa sua, troppo lento e poco reattivo. Poi si è riscattato, ma è un errore grave e pesante. Cech non è stato un fulmine sui due gol. E si è pure stirato.
  2. Maicon ha giocato un’ottima partita, senza spunti eccezionali, ma davvero inappuntabile. Ivanovic si è rivelata un’arma più pericolosa del previsto. Il serbo ormai è un terzino fatto e finito: la discesa sul gol di Kalou ne è l’esempio.
  3. Lucio è stato maestoso, ne abbiamo già parlato. Terry invece si è fatto saltare da Milito: sembrava non avesse mai visto l’argentino fare quella finta.
  4. Samuel è il marcatore perfetto da mettere al fianco di Lucio. Un paio di chiusure sono state formidabili. C’è la pecca del fallo da rigore. Carvalho ha giocato alla grande: è tornato ai suoi livelli.
  5. Zanetti dai mille polmoni non ha sbagliato una diagonale, una chiusura, una ripartenza. Ottimo, come sempre. Malouda a fare il terzino sinistro è sembrato un azzardo. In realtà non è stata una cattiva idea, fino a quando è entrato Balotelli: da quel momento non ha più visto un pallone.
  6. Ero scettico su Cambiasso. Eppure ha tirato fuori una grande partita, con un gol importantissimo. Obi Mikel non ha demeritato, anzi. Però non è certo Essien.
  7. Stankovic male. Male male. Sempre in ritardo e preso in mezzo, non ha trovato una sola giocata. Ci ha messo tanta corsa, e basta. Ballack ha calciato in porta una volta. Per il resto si è nascosto.
  8. Thiago Motta ha portato ai limiti della sopportazione tutto lo stadio. Irritante il suo passo, la sua mollezza, i suoi cartellini gratis presi dopo cinque minuti. Lampard ha sfiorato il gol del due a due. Non ha brillato, ma ha sempre qualcosa in più dei suoi compagni di reparto.
  9. Sneijder bene perché ha giocato due o tre palloni importanti, come quello sbagliato da Eto’o o quello da cui è arrivato il gol di Cambiasso. Kalou ha corso tantissimo, si è procurato un rigore e ha segnato. Ottima partita per chi non doveva neanche giocare.
  10. Eto’o è la croce. Corre, si impegna, si dà da fare. Ma il gol che si mangia è qualcosa di irreale. Non era arrivato per segnare i gol decisivi in Europa? Drogba ha predicato nel deserto, ha preso una traversa e ha dato la solita impressioni di pericolosità non appena si muove. Fenomeno.
  11. Milito è veramente il principe del gol. Gli arriva un pallone e lo spedisce in porta. Poi si sfianca tra mille scatti e mille battaglie. Finisce stremato. Anelka ha regalato un assist per Lampard, ma ha girato troppo al largo dall’area di rigore.
  12. Poi c’è Balotelli. E’ entrato e ha cercato subito di spaccare la partita. Un apio di volate sulla destra sono state da vero fenomeno: Lampard sta ancora cercando il pallone che Mario gli ha fatto passare tra le gambe col tacco.

Mourinho-Ancelotti finisce con la vittoria ai punti di Mourinho. Perché? Sì, il Chelsea ha tenuto palla (56%), ma è sembrato un po’ sottoritmo. Invece Mou ha proposto l’Inter migliore, con ripartenze letali. Poi il cambio di Balotelli e le tre punte più trequartista sul 2-1 sono il capolavoro della serata.

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L’INTER DI LUCIO

25 febbraio 2010

L’ha voluto per aumentare la personalità di un reparto, di una squadra intera. Quando Mourinho ha capito che Ancelotti non avrebbe mollato Ricardo Carvalho, ha puntato 5 milioni su Lucio. Ieri, a dieci minuti dalla fine della partita, ha capito di aver vinto la scommessa.

Tutto lo stadio si è alzato in piedi. Un’ovazione spontanea, sentitissima. Ottantamila persone che cantavano: “Lucio, Lucio, Lucio!”. Quando è ripartito, per l’ennesima volta in dribbling, saltando di tacco Drogba, un signore si è girato e ha detto: “Mamma mia! Gioca da solo!”.

Ha fermato Drogba, dopo aver azzerato Ibra in Inter Barcellona. E soprattutto dopo aver giocato un’altra partita immensa nell’impresa di Kiev. Insomma, in Champions Lucio sta facendo la differenza, eccome. Con Samuel è stato praticamente impeccabile. In campionato qualche buco l’ha lasciato, ma per Mourinho è fondamentale averlo in campo. Intensità, un pizzico di follia e tanta, tanta personalità. Se l’Inter ha fatto un passo in avanti in Champions è anche grazie alla grinta e alla personalità di un guerriero come Lucio.

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SUPERSFIDA INTER-CHELSEA

24 febbraio 2010

Vediamo come stanno le due squadre. A dicembre la mia supersfida era finita pari: il Chelsea, nel frattempo ha perso A.Cole e Essien.

  1. Julio Cesar vs Cech: uno ha gli occhi pesti, l’altro il caschetto. Però il primo è fresco di incidente, quindi forse meno reattivo. Solo per questo, la sfida finisce pari.
  2. Maicon vs Ivanovic: prendo il primo, anche se in Europa non è mai stato devastante. E Ivanovic è attento dietro e pericoloso di testa. Ma all’Inter serve una serata da vero Maicon.
  3. Lucio vs Terry: John è più affidabile, anche se Lucio ha tanta personalità, soprattutto in Europa. A Kiev, ad esempio è stato immenso. Però JT è meno a rischio buchi.
  4. Samuel vs Carvalho: meglio Samuel, sia per condizione fisica che per caratteristiche. Dovrà vedersela con Drogba: almeno fisicamente dovrebbe reggere.
  5. J.Zanetti vs Belletti: tutti e due fuori ruolo. Il secondo ha anche deciso una finale di Champions. Ma Zanetti, da terzino, può giocare una partita importante.
  6. Cambiasso vs Obi Mikel: in campionato non ci sarebbe storia. Ma in Champions Cambiasso non è mai stato quello vero. Oppure il vero Cambiasso, in Champions, è così. Obi Mikel è inferiore, ma fisicamente ha pochi rivali.
  7. Stankovic vs Ballack: sfida praticamente pari. Giocatori simili, con tempi di inserimento importanti e tanta quantità. Ballack più pronto per queste sfide, che Stankovic soffre psicologicamente. Ma danno sempre tutto. Stankovic è reduce da un infortunio, non sappiamo in che condizioni si presenterà.
  8. Muntari vs Lampard: povero Sulley. Potrebbe competere solo dal punto di vista della corsa. Per il resto, Frankie domina.
  9. Sneijder vs Malouda: per tecnica ed esperienza se la giocano. Ma l’olandese è il vero ago della bilancia per l’Inter. Può essere l’uomo decisivo.
  10. Milito vs Anelka: adesso come adesso, Milito è inarrestabile. Anche se Anelka ha intelligenza tattica e buona propensione a spuntare fuori in zona gol. Ma il Principe è l’arma che l’Inter deve saper innescare per far saltare il banco.
  11. Eto’o vs Drogba: vince l’ivoriano per distacco. Gol, punizioni, colpi di testa, scatti: fa tutto, e tutto benissimo. Eto’o è molto giù, difficile risorga stasera.

Finisce 5-4 per l’Inter, con due scontri pari. Ma la tranquillità a giocare questi incontri da parte del Chelsea e di Ancelotti fanno pendere la bilancia dalla parte dei Blues.

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INTER-CHELSEA: ANCELOTTI VS MOURINHO

24 febbraio 2010

Ancelotti: Pronti a dare il massimo

MILANO – Di colpo, un flashback. Carlo Ancelotti scende sul terreno di gioco di San Siro. Ad accoglierlo, Maldini e Costacurta. Casa dolce casa. Ancelotti a Milano, nove mesi dopo. La felpa che indossa, però, è quella del Chelsea. Provano subito a tirarlo in mezzo, Carletto. Ma lui, calmo, serafico, tranquillo, non si scompone; «Non faccio parte di nessun clan e non ho mai detto che tutta Italia tiferà Chelsea. Sono qui per giocare la partita contro una grande squadra, e basta». L’unica cosa che lo turba è la questione terzino sinistro. Giocherà, adattato, Belletti, non al top. Per il resto, tanto fair play, anche a parole.

PARI – «Dovremo giocare al meglio per vincere questa partita. Conosciamo le qualità dell’Inter e siamo pronti per batterli. Percentuali? Cinquanta e cinquanta». Non si sbilancia, Carletto. Troppo simili le stagioni che stanno avendo Chelsea e Inter: «Ci conosciamo fin troppo bene, non ci sono segreti. E anche sui calci piazzati. Loro sono forti e noi abbiamo subito parecchi gol sulle palle inattive. Ma ne abbiamo anche segnati parecchi».

STAMPA GUARDONA – Nessun commento sopra le righe, nessuna valutazione della situazione Mourinho-complotto-squalifiche. L’unica cosa che sembra aver turbato Mr. Ancelotti, in questi mesi a Londra è la stampa inglese: «Non mi chiedono la formazione tutti i giorni, e questo è un bene. Però non mi aspettavo una tale intrusione nella vita dei miei giocatori. Però mi sono abituato in fretta». Neanche l’ultima mega-multa a Ashley Cole ha minato la preparazione della partita.

FORMAZIONE – Detto di Belletti terzino sinistro, in mezzo giocheranno Carvalho e Terry, con Ivanovic a destra. A centrocampo – dove il lavoro di Ancelotti è stato particolarmente apprezzato da Obi Mikel (portato a Londra proprio da Mourinho) – giocheranno il Nigeriano con Lampard Ballack. Malouda e Anelka supporteranno Drgoba, che durante l’allenamento di rifinitura ha cercato di distruggere la traversa della porta di San Siro con uno dei suoi destri. Formazione fatta da Ancelotti o da Abramovich? «Il mio presidente non è ancora come Berlusconi, che ha avuto molto tempo da dedicare alla squadra. Spero di rimanere tanto anche qui».

Mourinho: Non abbiamo paura

MILANO – Il bacio che tutti i tifosi attendevano, quello che lo consacra a unico condottiero contro i nemici, quello che lo fa diventare più importante di qualsiasi giocatore. Josè Mourinho aspetta la conferenza stampa più affollata dal suo arrivo ad Appiano Gentile per baciare, in favore di telecamera ovviamente, lo stemma dell’Inter. Altro che Ibra. Dichiarazione d’amore dopo le solite battute al veleno. «Non ho lo scudetto sulla giacca? Si vede che l’hanno rubato».

IL CLAN – Il rumore dei nemici è fortissimo. «Ancelotti dice che tutta Italia tiferà Chelsea? Chissà, forse gliel’hanno suggerito, o forse anche lui fa parte del clan». Che clan? Quello dei nemici, ovviamente. E quando gli chiedono di commentare le squalifiche, Mou non si sbilancia: «Sono qui per la Champions. Quando sono squalificato, non parlo». Anche se poi rilancia: «Vi sfido a trovare un arbitro italiano che dica che l’ho insultato».

LA PARTITA – «Giochiamo per vincere anche se la partita dura 180 minuti. Il ritorno è più importante, ma noi non abbiamo paura del Chelsea». Impossibile pensare ad un pareggio per poi giocarsela a Stamford Bridge. «Inter e Chelsea scendono in campo sempre e solo per vincere». E a chi gli chiede del Chelsea risponde: «Siamo pronti ad affrontare il Chelsea sia che giochi con il rombo che con le tre punte».

DUE DUBBI – Mourinho ha due problemi. Il primo è delicato: Julio Cesar. Il portiere brasiliano ieri si è allenato, ma i postumi dell’incidente di domenica sera sono ben visibili. Oggi farà un nuovo provino, ma è probabile che giocherà. L’altro problema tattico riguarda Zanetti. In caso di utilizzo come terzino, a centrocampo giocherà Muntari. Altrimenti, Cordoba quarto a sinistra con il capitano mezz’ala. «È una questione di intensità» ha spiegato Mourinho. Che per l’attacco dovrebbe confermare Eto’o al fianco di Milito.

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VISTI DA VICINO

24 febbraio 2010

A vederli da così vicino, fanno impressione. Il più piccolo, Joe Cole, ha due polpacci così e sul campo vola. Poi alzi lo sguardo e trovi Alex, Ivanovic e Drogba: ecco i giganti. I più belli, però, sono sempre loro due: John e Frank. Terry e Lampard. Il primo guida la difesa per tutta la partitella. Il secondo è talmente elegante da avere il colletto della felpa alzato anche quando corre. Mentre Ballack, altro armadio, ha il berretto. Poi quando si mettono a tirare in porta capisci un po’ di cose. Capisci che domani servirà il casco, a Julio Cesar, e non per la guida spericolata. Dovesse arrivargli uno dei tiri di Drgoba, fossi in lui mi sposterei. Gli ho visto prendere una traversa che è intatta per miracolo. Speriamo non buchi la rete.