Archive for giugno 2008

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RAI, FINE DELL’INCUBO

30 giugno 2008

Aldo Grasso sul disastro Rai-Europei [corriere.it]

Diciamo che la Rai, nella sua storia, ha conosciuto momenti migliori. Eppure qualcosa di più poteva fare, gli Europei dovevano rappresentare un salto di qualità. I programmi sugli Europei sono stati sbeffeggiati in lungo e in largo, hanno alimentato rubriche giornaliere dedicate agli svarioni, hanno fornito a «Blob» materiale impietoso. Persino un settimanale cauto (ma non cieco) come Sorrisi e Canzoni è stato molto severo, elargendo una fila di insufficienze da bocciatura completa. E Umberto Brindani ha scritto: «Mi rendo conto che criticare Civoli&Bagni, Mazzola&Bartoletti, Variale&Scarnati è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Ma se l’ambulanza è vuota e alla guida c’è “Bisteccone” Galeazzi forse si può, forse non è così politicamente scorretto».

La Rai non si è resa conto che ormai esiste la concorrenza, che le telecronache di Sky e Mediaset sono più moderne, che «seconde voci» come Bergomi, Marchegiani e Serena rappresentano l’eccellenza. Alcuni protagonisti hanno reagito alle critiche in maniera scomposta (penso a Civoli o aMattioli che mi ha riempito d’insulti in diretta) ma quando un’azienda permette che Tombolini inventi il semaforo del fuorigioco significa che siamo allo sbando; questo angoscia. Gli errori più clamorosi sono stati tre: non aver imposto uno stile editoriale alle telecronache (ognuno andava per conto suo, preoccupato solo di tifare Italia); aver sbagliato la scelta delle seconde voci (perché Ubaldo Righetti?); aver richiamato Marino Bartoletti, freddurista da tv locale. Qualcosa vorrà pur dire se il migliore è stato Teo Teocoli.

Aldo Grasso
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CAMPEONES!

29 giugno 2008

Torres firma l’Europeo: 1-0 alla Germania

Hanno vinto i più bravi, hanno vinto con merito. Ha vinto la Spagna del vecchio Aragones, dei 5 centrocampisti iper-tecnici, di uno dei portieri più vincenti a livello europeo, della punta più forte d’Europa. Torres ha segnato bruciando non solo Lahm e Lehman, ma un’intera generazione: quella del sempre perdente Ballack, dei macchinosi Metzelder, ma anche dell’Italia sempre uguale a se stessa, della Russia impalpabile al momento decisivo. Ha vinto la Spagna, giocando un calcio bello, fatto di ricami, passaggi e tocchi di fino, che sono da sempre stati la loro condanna, di squadra bella e perdente. Vince dopo 44 anni, dai tempi di Suarez. Vince senza Raul: ricordo un Aragones inviperito coi tifosi spagnoli che reclamavano la convocazione del capitano del Real Madrid, che gridava: «Cosa ha mai vinto la Spagna con Raul?». Niente. Ha vinto, invece, la Spagna dei giovani, di coloro che possono iniziare a dominare in Europa e nel mondo. Perché sono forti: in difesa non sono fantastici, Sergio Ramos a parte. Ma centrocampo e attacco sono fenomenali. L’Italia, in fin dei conti, è stata l’unica Nazionale a non aver subito gol dalla Roja. Magra consolazione. O forse no. In fondo, siamo stati sconfitti dai Campioni d’Europa solo ai calci di rigore. È facile adesso mascherarsi dietro questa idea. In realtà, dovremmo prendere esempio fin da subito dal modello Spagna: largo ai giovani eccellenti. C’è un piccolo problema: così eccellenti, noi non li abbiamo.

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CHI VINCERÀ?

29 giugno 2008

Stasera la finale: Spagna e Germania alla caccia dell’Europeo

Se nel calcio vincesse sempre il più forte, stasera la finale non la giocherebbero. Suonerebbero gli inni, i capitani si stringerebbero la mano e RosettI fischierebbe tre volte. Tanti saluti e Coppa consegnata a Puyol: Spagna campione. Fortunatamente, invece, ci aspettano 90′ minuti (forse 120′) in cui la splendida, ma non imbattibile Spagna, affronterà la brutta, ma scomoda ed esperta Germania. Aragones, privo di Villa, farà giocare Fabregas rifinitore, in un 4-1-4-1 pieno di centrocampisti centrali di qualità eccezionale. La Germania risponderà con il suo classico, lineare, marmoreo 4-4-2. Fantasia contro pragmatismo. Folate di classe e bel gioco contro solidi (a volte lenti e impacciati), alti e potenti giocatori teutonici. La Germania arriva sempre. La Spagna, mai. È un Europeo strano. Potrebbe vincere la Spagna, che tutti schernivano per i suoi sprechi continui. O potrebbe vincere la Germania, che tutti danno per sfavorita. Non ci resta che aspettare il fischio d’inizio. A quello finale, faremo le dovute considerazioni.
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TRIONFO SPAGNA: RUSSIA KO

26 giugno 2008

Reti di Xavi, Guiza e Silva. Domenica finale con la Germania

La Spagna è la seconda finalista di questo Europeo. Sfiderà l’inossidabile Germania di Joachim Loew. La Russia non è riuscita a completare il miracolo, ma merita tutti i nostri complimenti per quanto fatto finora. Nel primo tempo la squadra di Hiddink è riuscita a tenere alle Furie Rosse ma al gol di Xavi al 5′ della ripresa si sono sciolti come neve al sole, forse a corto di ossigeno dopo l’impresa contro l’Olanda. Stasera non mi è proprio piaciuta questa Russia, ordinata ma senza idee, non ha praticamente mai tirato in porta. Arshavin è stata la grande delusione della serata, un fantasma. Pavlyuchenko, anche se isolatissimo, ha confermato tutte le sue doti tecniche anche se gli manca forse un pizzico di carattere per fare il salto di qualità. La Spagna nel finale ha certamente dilagato, ma Aragones ha scelto una disposizione tattica non molto felice secondo me. Troppi centrocampisti centrali, poco gioco sulle fasce a parte il grandissimo Sergio Ramos. Molto belli i due gol finali. Due assist fantastici di Fabregas, che secondo me è il centrocampista più forte del mondo. Tenerlo in panchina è pura follia. Sento già elogi sperticati al tecnico spagnolo, ma senza il guizzo di Xavi forse avremmo parlato in modo diverso. Mi è piaciuto molto anche Silva, giocatore che milita nel Valencia.

La Spagna è l’ovvia favorita per la finale di domenica, ma nulla è scontato soprattutto se dall’altra parte ci sono i tedeschi che non mollano. Servirà più cattiveria e più continuità di stasera. Arrivano alla finale due squadre che hanno decisamente meritato e che hanno espresso un buon calcio. L’Europeo si conferma un torneo di livello decisamente alto, sicuramente superiore a quello dei Mondiali. Peccato per questa formula scellerata, studiata per favorire le due scarsissime padrone di casa Svizzera e Austria. Non ci resta che aspettare per vedere chi alzerà quella coppa. Speriamo sia la Spagna, perlomeno potremo dire di essere stati eliminati dai Campioni. Magra consolazione.

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DONADONI ADDIO

26 giugno 2008

Abete scarica il Ct. E stasera sfida Spagna-Russia

“Il presidente Abete ha ricevuto oggi nella sede della Figc, il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Donadoni. Nel corso dell’incontro, come annunciato, è stato fatto un bilancio dell’attività svolta negli ultimi due anni e nell’andamento dei campionati europei. Nel confermare a Donadoni sincera stima personale e apprezzamento per la serietà ed il qualificato impegno professionale che hanno contraddistinto il suo lavoro alla guida della nazionale, il presidente Abete ha altresì comunicato al tecnico la decisione della Figc di ritenere esaurito il rapporto contrattuale alla naturale scadenza”. Ecco come si è conclusa la travagliata era Donadoni, con un freddo comunicato della Federcalcio. Si sapeva già da giorni, ora abbiamo l’ufficialità. Donadoni non ha mai avuto le simpatie di Abete e non ha francamente gestito al meglio questo Europeo, ma non illudiamoci che il ritorno di Lippi risolva le nostre pecche che rimangono visibili, soprattutto in prospettiva futura.

Nel frattempo l’Europeo va avanti. Stasera la Spagna, la squadra che ci ha meritatamente eliminato, se la dovrà vedere con la Russia del mago-Hiddink. Le voci su Aragones– che pare abbia già firmato con i turchi del Fenerbhace– non dovrebbero disturbare eccessivamente le Furie Rosse. L’anziano tecnico spagnolo dimostra ancora una volta la sua incompetenza– come si fa a lasciare a casa Raul e portare Guiza?- lasciando per l’ennesima volta in panchina il genio di Cesc Fabregas e punta forte sul duo blaugrana Xavi-Iniesta, con il fenomenale Senna al centro. Villa e Torres farebbero tremare qualsiasi difesa. Occhio a Guus Hiddink però: il mago olandese è davvero un grande allenatore ed è riuscito a trasformare la timida Russia in una squadra temibilissima, che presenta diversi giocatori talentuosi. Attenti perciò al centravanti Pavlyuchenko, al terzino sinistro Zhrirkov, nato centrocampista ma reinventato in quel ruolo da Hiddink, e soprattutto al vero fenomeno uscito da questi Europei: Andrei Arshavin, genio dello Zenit. Siamo di fronte ad un giocatore davvero fortissimo, in grado di fare la differenza quasi da solo. Non a caso la Gazzetta ci svela che il Barcellona sembra già pronto ad assicurarsi le prestazioni del giocatore. Si annuncia una partita molto equlibrata. Ecco le probabili formazioni:

SPAGNA (4-4-2): Casillas, Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila, Iniesta, Senna, Xavi, Silva, Torres, Villa. All: Luis Aragones

RUSSIA (3-5-2): Afinkeev, Kolodin, Shirokov, Anyukov, Bistrov, Semshov, Semak, Zyrianov, Zhirkov, Bilyaletdinov, Pavlyuchenko. All: Guus Hiddink

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BUSTE: ECCO GLI AFFARI

26 giugno 2008

Risolte le comproprietà: Tissone a Udine, Cacia al Piacenza e tanti altri

È un rito, uno dei tanti del calciomercato. Quando si ha un giocatore in comproprietà o si trova l’accordo bipartisan, o si ricorre alle buste. Si scrive la cifra. Chi offre di più, paga quella cifra alla compartecipante e si prende tutto il giocatore. Vediamo allora come si sono risolte le principali comproprietà: Acquafresca è stato riscattato dall’Inter per 5 milioni, ma rimarrà un altro anno in prestito al Cagliari. Uno degli uomini mercato quindi, esce di scena. Daniele Cacia torna a Piacenza, che con i 2,85 milioni di € ha superato l’offerta della Fiorentina: ora è sul mercato, in tante lo vogliono. Il Torino cerca di sistemare l’attacco, vincendo alle buste Bjelanovic (60mila €) e Abbruscato, pagato 2 milioni, e che verrà probabilmente girato all’Atalanta nel caso in cui Floccari dovesse andare al Palermo. Mesto è stato riscattato, senza bisogno delle buste, per 5,5 milioni dalla Reggina, pronta ora a venderlo al miglior offerente. L’Udinese ha effettuato l’offerta in busta chiusa più pesante: con 4,2 milioni ha riscattato, dall’Atalanta, il forte centrocampista Tissone. Altri accordi raggiunti in extremis sono stati quelli che vedono il riscatto di Esposito da parte della Roma, la cessione al Siena di Galloppa e della metà di Curci (nell’affare che ha portato Loria in giallorosso). Pieri rimane alla Samp, come Floro Flores che resta a Udine. Il Catania si aggiudica alle buste Giuseppe Colucci.

Qui trovate gli accordi che non hanno avuto bisogno delle buste.

Qui invece, gli esiti dell’apertura delle buste.

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CHI LA FA, L’ASPETTI

26 giugno 2008

Finisce il sogno di una grande Turchia: Germania in finale

Ha vinto la Germania, 3-2. Ha vinto segnando al 90′, contro un’indomita Turchia, che ha giocato meglio, che ha regalato anche oggi emozioni vere, che avrebbe meritato la finale. Non è bastato il coraggio di Terim, che ha caricato a molla i giocatori rimasti, autori di una prova maiuscola. Avanti 1-0 con Boral, raggiunti da Schweinseiger, sorpassati al 79′ da Klose, su errore di Rustu, i Turchi non si sono dati per vinti, e a 4′ dal termine Semih ha segnato il pareggio. Un’altra volta, la Turchia era viva, sopravvissuta agli eventi, con un cuore grande, un’organizzazione tattica perfetta e delle individualità importanti, su tutte quella di Kazim Kazim. Ma la beffa questa volta l’hanno dovuta subire loro, quando allo scoccare del 90′ Lahm ha messo alle spalle di Rustu il gol della finale. La squadra di Loew si è trovata in finale con tre tiri in porta. Sconcerti l’ha definita, oggi sul Corriere, “la Germania più insignificante del dopo guerra”. Vero: non c’è un campione vero, non c’è un vero gioco. Va avanti grazie all’abitudine nel giocare queste competizioni, alla capacità di sfruttare le poche occasioni che si creano. Segnano il gol vittoria con un terzino che ha sulla coscienza i due gol subiti e ha confezionato l’assist per il gol di Klose. Sono una squadra brutta, come l’Italia, ma sono vincenti. Terim, nonostante la sconfitta, esce a testa alta: la sua Turchia ha giocato un Europeo fantastico. E forse, con tutta la rosa a disposizione, in finale, domenica, avrebbero giocato proprio loro, i turchi dal cuore caldo.
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ALLA TURCHIA SERVE UN ALTRO MIRACOLO

25 giugno 2008

Germania-Turchia è la prima semifinale

Hanno segnato all’ultimo minuto con la Svizzera, eliminandola. Hanno segnato 3 gol in 15 minuti con la Repubblica Ceca, eliminandola. Hanno subito gol al 119′ con la Croazia e sono stati in grado di pareggiare, vincere ai rigori e conquistare la semifinale. Dove può arrivare questa Turchia? Già capace di giungere terza al Mondiale di Corea e Giappone, la squadra dell’imperatore Terim è quella che ha regalato le emozioni più grandi di questo Europeo. Si troverà di fronte una Germania carica dopo la vittoria sul Portogallo. Tedeschi che hanno silurato il paracarro (per ora) Gomez, rispolverando il pimpante Schweinsteiger. E che come sempre, vanno fino in fondo, non mollano mai, e sono abituati a giocare queste partite.
I turchi, per passare, dovranno realizzare l’ennesimo miracolo. Tra infortuni e squalifiche, Terim avrà a disposizione non più di 13/14 giocatori: sono squalificati Tuncay Sanli, Arda Turan, Volkan Demirel e Emre Asik; gli infortunati sono Emre Gungor e Nihat Kahveci; quelli in dubbio sono Servet Cetin, Tumer Metin, Ayhan Akman ed Emre Belozoglu. Quest’ultimo è stato escluso dalla rosa per un litigio con Terim, e non verrà schierato. La Turchia è così ridotta all’osso, a tal punto che nei giorni scorsi si è ventilata l’ipotesi che il terzo portiere, nell’evenienza, verrà schierato come giocatore di movimento, probabilmente in attacco. Sarebbe la ciliegina sulla torta alle follie continue che ci regala questa nazionale. Che magari non vincerà stasera, ma di sicuro ci ha fatto divertire tantissimo.
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NUOVI LAVORI IN CORSO

24 giugno 2008

Cari lettori,

dato che la nuova veste grafica del blog non ci ha soddisfatto abbiamo deciso di fare un ulteriore ( e questa volta definitivo lo promettiamo) cambiamento. Vi consegneremo un Calciofilia sfavillante entro stasera, promesso! Ci scusiamo per il disagio…

A presto su Calciofilia!

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LE PAGELLE DI ITALIA-SPAGNA

23 giugno 2008

Toni un disastro, Chiellini il migliore

Buffon 7 – Muro insuperabile, graziato anche dal palo. Le serie di rigori non sono la sua specialità: ne para uno, ma non basta. Resta il miglior giocatore italiano.
Zambrotta 5,5 – Il centrocampo asimettrico di Donadoni non lo aiuta, si trova sempre a fronteggiare qualcuno dalla sua parte, così non può spingere.
Panucci 6,5 – Non sbaglia niente, sempre puntuale, una garanzia.
Chiellini 8 – Prestazione superlativa, blocca Villa e Torres, agonismo e scelta di tempo, partita perfetta. Come spesso accade, quando il migliore è un difensore, c’è qualcosa che non va.
Grosso 6 – Non è dirmopente come al solito, ma qualche cross interessante lo mette. Lui poi si ricorda di Berlino e segna il rigore.
De Rossi 6 – Fondamentale frangiflutti davanti alla difesa, pecca un po’ in fase propositiva. Deva cambiare metodo nel calciare i rigori: anche i bambini sapevano che avrebbe tirato lì.
Ambrosini 6 – Per l’impegno e l’abnegazione. Ma quando si tratta di impostare, è un problema. Dà tutto quello che ha, generoso.
Aquilani 4,5 – Chi l’ha visto? Inesistente, impalpabile, andava tolto prima. Non ci si ricorda un passaggio o una sola giocata buona. Bocciato. Gli spagnoli parietà sono già giocatori affermati.
Perrotta 4,5 – Non gli si può dare addosso la croce: trequartista pur, in un rombo, non può giocare. Anzi, è dannoso.
Cassano 6 – Costretto dalla follia di Donadoni a giocare sulla fascia sinistra a 50 metri dalla porta. Fa quello che può, ma quando imbrocca la giocata, ha ancora 40 metrio di campo da fare. Genio sprecato.
Toni 4 – Quattro partite, zero gol. I dubbi che gli riempiono la testa lo fanno diventare un brocco qualunque. Mette tanta buona volontà, ma alla fine insistere su di lui è stato controproducente.
Camoranesi 6,5 – Doveva giocare. Cambia marcia, corre, sfiora il gol. Segna il rigore. La sua miglior partita.
Di Natale 5 – Se passati i trentanni giochi ancora nell’Udinese, ci sarà un motivo? Sul dischetto ci va con la coda tra le gambe e lo sguardo impaurito: la parata di Casillas è la logica conseguenza.